Un romanzo, primo di una duologia, con una protagonista femminile argentino-boliviana appartenente all’alta società di Buenos Aires che alla fine del XIX secolo farà i conti con un mistero che riguarda la sua famiglia, il potere della magia dell’Antico Egitto e un ragazzo dal passato poco chiaro.
Va dato atto a Isabel Ibañez di aver portato dell’aria fresca (ma non freschissima) nel mondo dei romanzi young adult e anche di aver disegnato una copertina molto bella per il suo romanzo. Il libro Mondadori lo ha scovato subito e pubblicato in Italia lo scorso autunno con un formato piuttosto grande e detto a “scrigno” ossia dove l’aletta della quarta di copertina copre anche il taglio delle pagine, creando un effetto estetico molto piacevole, ma un po’ delicato da mantenere senza stropicciarlo troppo.
Anche in questo caso questo romanzo è entrato a far parte della mia biblioteca grazie ad un suggerimento colto da Pinterest che in una delle tante board dedicate ai romanzi perfetti per chi ama avventura e Antico Egitto (eccomi qui) lo segnalava nella sua versione inglese. La cover mi ha acchiappato subito e la mia ricerca su una sua ipotetica traduzione in italiano mi ha messo sulle tracce dell’uscita targata Mondadori che sarebbe avvenuta qualche mese dopo. L’ho avuto tra le mani velocemente (e scontatissimo grazie ad un’amica con agganci) e l‘ho letto subito: ero curiosa.
Non mi aspettavo uno young adult ma solo perché non mi ero informata troppo bene sulla solare Isabel già autrice di un’altra duologia, Woven in moonlight + Together we burn (non tradotta in italiano). Non sono allergica al genere, anzi, ma ha i suoi chiari limiti, e se avete letto un po’ degli articoli della Stanza sapete anche quali sono a mio parere. Tant’è: Quel che nasconde il fiume me lo brucio in 4 giorni e mi piace, non posso dire di no. C’è dello spessore, del lavoro interessante dietro anche se le sabbie mobili del genere romance in qualche tratto intrappolano e annoiano la mia attenzione.
LA TRAMA, IN BREVE
La protagonista è una ragazza ventenne, Inez Olivera, ricca ma piuttosto addolorata dall’assenza praticamente costante dei genitori che, appassionati di scavi archeologici, la piazzano nell’agio della casa della zia impedendole di seguirli senza un apparente motivo. L’innesco del romanzo è una lettera che Inez riceve da parte dello zio archeologo e compagno di avventura dei genitori, Ricardo, che le annuncia che i due sono morti durante un’esplorazione. Inez non sente più ragioni e “trevestita” da vedova, parte in nave verso Alessandria per scoprire che cosa è successo davvero. Ad attenderla ecco lui, il bonone del romanzo, With, una sorta di Indiana Jones giovane e dal passato molto poco chiaro che cercando di non farsi imbambolare immediatamente dalla ragazza, deve portarla dallo zio di cui è assistente. Da qui si dipanano le vicende che vedranno al centro il mistero della sparizione dei genitori di Inez, un anello magico, la magia che lei stessa è in grado di generare, una serie di colpi di scena per nulla scontati, tombe egizie e intrighi vari.
MA COM’È QUESTO ROMANZO, QUINDI?
Prima di tutto sappiate che il primo libro rimane un po’ “appeso”, non moltissimo ma quel tanto che basta per portarvi a voler leggere il secondo purché vi sia piaciuto il genere. Grande festa alla corte di Mondadori, il secondo è già uscito, quindi, come dicono le esperte di questo genere, potete “maratonarlo”.
Dicevo all’inizio dell'”aria fresca” che Ibañez ha portato nel genere. Qui abbiamo una storia che intreccia non solo alcuni classici tropi romance ma un pizzico di fantasy (non del tutto contestualizzato, va detto) e una serie di personaggi che rimangono ben impressi ma, soprattutto, tridimensionali e non facilissimi da interpretare al primo colpo. Finalmente: niente personalità zero, una vera vittoria.
Seppur è vero che troverete lei che risponde in modo stizzito a lui perché è già innamorata, e lui che tenta di tenerla a distanza ma “chi la tocca guai” – che ho scoperto essere un altro trope del genere – la storia d’amore non è il punto principale del libro e il vero fulcro è l’avventura e il mistero attorno allo scavo archeologico, lo zio e la scomparsa dei genitori di Inez. Le atmosfere e gli ambienti sono descritti bene e sentirete un bel caldo secco provenire dalla piana di Giza e quel leggero freso serale estivo che muove le tende bianche negli alberghi di inizio secolo pronti per accogliere un ricevimento al quale tutti vogliono andare.
A mio avviso potete divertirvi e potreste sorprendervi a macinare velocemente parecchie pagine di questo romanzo che ne conta quasi 500, senza nessun pentimento.
Isabel Ibañez
Quel che nasconde il fiume (1 di 2)
Mondadori
euro 21,90
Ebook disponibile