Nessuno (o almeno me lo auguro) può dire di non aver visto almeno un episodio della “Signora in Giallo”, serie cult degli anni ’80 che rivive anche nelle pagine di una serie di romanzi, trasformati da poco anche in audio libri.
Ho sviluppato una adorabile passione per questa signora non molto tempo fa. Chiaro, sapevo benissimo chi fosse, avevo anche visto alcune puntate ma sempre di sfuggita o per metà a causa di una diceria che mia madre, quando ancora abitavo con lei, aveva sparso nell’aria: “Mamma mia, cambia canale che quella porta male…”.
Stolta. Non capiva il fascino eccezionale di una serie che non ha nulla di faceto, bensì, per gli amanti del giallo è una sorta di frullato (quasi sempre ben riuscito) di tutti gli archetipi delle crime stories.
Chi è la jess?
Ci sono mille citazioni del giallo classico fra i 264 episodi della serie messa in onda fra il 1984 al 1996 (il primo episodio della serie, quello pilota, si intitolava ” Chi ha ucciso Sherlock Holmes?”) ma la cosa che rende “La signora in giallo” un vero cult è certamente la costruzione, la nascita e poi lo sviluppo del personaggio della scrittrice di gialli Jessica Beatrice Fletcher (o meglio MacGill da signorina): una donna forte, elegante, perfettamente educata, a suo agio in ogni situazione, mai fuori luogo, sempre gradevole, indipendente ma legata agli affetti familiari senza esserne schiava. Nonostante sia vedova, la ex insegnante di inglese non si compiange mai ma viaggia, scrive, ha pochi ed eccezionali amici veri e una miriade di conoscenti utilissimi alle sue indagini. Unico vezzo da “donna di altri tempi” concesso alla Jess è non avere la patente, espediente che, hanno spiegato gli autori, era fondamentale per fare in modo che la detective dilettante potesse ottenere numerosi passaggi dai vari personaggi, parlare con loro e condurre ancora meglio le sue indagini. Insomma una donna che non cade mai nello stereotipo, il che è stato un colpo da maestri messo a segno dagli autori, Peter S. Fischer, Richard Levinson, William Link ai quali va tutta la mia eterna devozione (anche se sul podio rimane Angela Lansbury, senza nemmeno dirlo).
Il libro: “omicidio fra le pagine”
Chi legge La Stanza di Sherlock sa che oltre ad amare molto i libri e farne collezione, sono una fan degli audiobook e dei podcast ed in questo formato che mi sono goduta il romanzo edito da Sperling & Kupfer proprio quest’anno. Si tratta di uno dei tre nuovi libri arrivati in libreria nel 2019 e che vedono come “ghost writer” della “Signora in Giallo” lo scrittore americano Jon Land che ha preso il posto di Donald Bain, autore storico dei romanzi con protagonista la detective di Cabot Cove ma scomparso nel 2017.
La trama
Diciamo subito che questo romanzo contiene due storie in una, dato che è attraverso le pagine di un manoscritto nato dalla penna di un misterioso autore di thriller che Jessica Fletcher si troverà implicata (non troppo suo malgrado – sappiamo come è fatta) in una vicenda incredibile che porterà la lady del Maine a bussare, addirittura, alle porte della Casa Bianca. Diciamo anche che in questa bellissima storia la Jess rischia le penne, e non per scherzo.
Un ex scrittore di gialli e amico della Fletcher ma ormai datosi all’alcool, contatta la scrittrice per spiegarle che il loro editore comune sta rubando loro una parte dei proventi dei libri. Poche ore dopo l’uomo viene trovato morto nel suo modesto appartamento in affitto bloccato a New York a causa di un incendio. Ad indagare sul caso arriva Artie Gelber, tenente della squadra omicidi. Secondo la donna, però, il suo amico e scrittore non è affatto morto a causa di un incidente, bensì è stato assassinato: le prove sono evidenti. Poche ore dopo anche l’editore storico e amico della Fletcher, Lane Barfield, viene trovato morto: la tesi è “suicidio”, ma la Signora in Giallo non ci crede nemmeno per una frazione di secondo.
Jess sa, o meglio spera, che la soluzione del caso si trovi fra le pagine di un manoscritto inedito che lo stesso Barfield le aveva affidato per ottenerne un giudizio spassionato. Peccato che quel manoscritto sembri maledetto e che chiunque lo incontri sulla sua strada rischi la pelle, compresa la nostra eroina.
Insieme allo sceriffo Metzger e al tenente Gelber, Jess risale lentamente la corrente, scuotendosi la cenere dalle spalle e trovando la soluzione ad un caso davvero intricato e ben costruito.
E’ davvero bello il romanzo?
Si tratta di un buon romanzo, con una trama sinceramente complessa, ricca di colpi di scena per nulla scontati. Il punto debole ma non fatale del libro è nei dialoghi che risultano, a tratti, un po’ di maniera. Il ritmo del libro non è velocissimo ma non annoia mai; la trama viene gestita in modo lineare, non si tratta cioè, di un libro “difficile” anche perché, con molta probabilità, è pensato per un target adulto, affezionato alla serie. Questo non toglie però nulla alla godibilità della storia che tiene davvero compagnia e che ci fa tifare, ancora una volta, per la nostra amata Jess.
E’ fedele alla serie tv? La risposta è sì: chi ama “La Signora in Giallo” televisiva non rimarrà affatto deluso, anzi. L’unica differenza è che ora Jess, pur non usando ancora il computer, ha un cellulare ed è perfettamente cittadina di una New York contemporanea dove l’editoria digitale è ormai cosa normalissima.
Jon Land, Jessica Fletcher
Omicidio fra le pagine
Speling & Kupfer
320 pagine
Versione cartacea: 17,90 euro
Versione eBook: 9,99 euro
Versione Audiobook: gratis, per gli iscritti a Audible