L’ultimo mistero di Agatha Christie di Christopher Carter – Recensione

Non vi svelerò subito chi si cela dietro lo pseudonimo di Carter, ma sappiate che per le mani abbiamo un giallo classico che gli amanti dell’Antico Egitto ameranno per le atmosfere.

Il titolo è una furbata, va detto subito. Di tracce della zia Agatha nel libro ce ne sono pochissime. Anzi, la scrittrice regina della Golden Age è solo un pretesto per l’ambientazione del delitto. Ma Christopher Carter è un volpone, un romanziere consumato, uno che sa benissimo come si scrivono libri semplici che intrattengono e che pigiano i tasti giusti, quelli che ogni essere umano sente suoi: amore, amicizia, tradimenti, bene, male, ingiustizie, delitti e mistero.

Chi è costui?

Nel 1998 Chris Carter si “nascondeva” dietro a questo pseudonimo per cercare di separare la sua carriera da romanziere che narrava le gesta dell’Antico Egitto e dei suoi mirabili faraoni da quella di giallista impenitente. Carter è Christian Jacq, autore di decine e decine di romanzi fra i quali anche moltissimi gialli classici. Questa serie con protagonista il sempre in forma Lord Percival, scozzese dalla tenuta candida ed elegante, non deve aver avuto però molto successo perché dopo il primo romanzo che lo vede protagonista e detective ufficioso (L’ultimo mistero di Agatha Christie, appunto), ne venne dato alla luce soltanto un altro “Delitto al Gran Premio” nel 1999. Di Lord Percy da allora in poi si perdono le tracce. Ma Jacq non smise affatto i panni del giallista, tutt’altro: la sua serie denominata “I dossier di Scotland Yard” con protagonista l’ex ispettore capo Higgins, ebbe un grande seguito. In Francia, tutt’ora, sono in corso di pubblicazione nuove avventure, e tre nuovi libri sono previsti nel 2025.
Qui in Italia è stata la casa editrice TEA a tradurli e pubblicarli ma fermandosi al numero 21 della serie “Delitto al circolo del golf” nel 2006.

L’edizione francese dei libri di Jacq che nella nuova edizione non usa lo pseudonimo J.B Livingstone, e l’edizione italiana di uno dei romanzi da parte della casa editrice TEA.

Trama del romanzo

Torniamo da Carter-Jacq e cerchiamo di capire di cosa parla questo romanzo giallo. Siamo nella città de Il Cairo negli anni Venti del Novecento. Un gruppo di egittologi che arriva da tutto il mondo alloggia all’hotel Old Cataract fra stanchi aperitivi afosi, calde serate allietate da cene in eleganti abiti di mussola e lino bianco, e grandi intrighi e battaglie all’ultimo reperto archeologico. Una sera, nella stanza dell’hotel che aveva ospitato per anni la famosa giallista inglese Agatha Christie, avviene un delitto: un giovane archeologo inglese viene pugnalato alla schiena con un coltellaccio di chiara foggia egizia. Lord Percival Kilvanock, scozzese, viene incaricato da Scotland Yard di indagare in modo ufficioso sul caso made in Britain. Ad affiancarlo c’è il sovrintendente Dodson, accaldato, sudaticcio, un po’ imbranato e che alla capitale egiziana preferisce le strade bagnate dalla nebbia della sua adorata Londra.

Lord Percival indaga a modo suo, verrebbe da dire un po’ alla Poirot (forse proprio un omaggio ad Agatha) con grandi chiacchierate con tutti i sospetti e trappole psicologiche sparse qua e là. Sullo sfondo del romanzo ecco l’Egitto degli scavi predatori dell’Europa drogata di egittomania, con descrizioni splendide e solari che solo la penna di Jacq è in grado di regalare. Difficile, se avete letto le sue opere su faraoni and company, non riconoscerne lo stile dopo le primissime pagine.

Ma com’è questo romanzo?

L’ultimo mistero di Agatha Christie è un romanzo giallo classico, dalla struttura semplice e geometrica, dove non si fa altro che attendere di capire dove le ipotesi di Lord Percival andranno a parare fino all’epilogo. Non è un romanzo brillante ma tiene molta compagnia ed è anche una piccola chicca editoriale dato che non si tratta certamente di un romanzo famoso. Se dovete scegliere fra questo e la serie di Higgins forse mi sentirei di consigliarvi quest’ultima ma, ecco, se dovesse capitarvi L’ultimo mistero di Agatha Christie in un mercatino o se lo doveste trovare in uno scaffale della casa di genitori o nonni, una lettura la merita.