L’incanto della biblioteca d’Agrifoglio – K.A Linde – Recensione

Un “romantasy” ambientato in un mondo in cui i mostri della nostra immaginazione convivono – male – con gli umani. Una ragazza che ruba per vivere dovrà affrontarli ma non è, chiaramente, sola.

Si morse il labbro” credo sia la frase più ricorrente nei romantasy e nei romance degli ultimi 5 anni. Non ho dei dati statistici, sia ben inteso, ma credo che anche ISTAT potrebbe certificarlo se solo fosse un tema abbastanza interessante da indagare. A seguire, in questa sorta di censimento dei cliché letterari nell’epoca di Tik-Tok, credo troveremmo “I suoi zigomi erano taglienti“. Parliamo di un lui, chiaramente, che solitamente è alto, con un corpo statuario e con dei capelli chiaramente perfetti (meglio se con sfumature “del miele” oppure “nero-blu”).

Credo, dopo averne letti parecchi nelle mie estati “cervello-assente-per-caldo-eccessivo”, che se molti di questi testi si svincolassero da questi modelli-timbro, utilizzati per compiacere un pubblico che “ha già amato i libri precedenti”, il livello delle storie salirebbe con sveltezza. Capisco che rassicurare i lettori con strutture che conoscono è una strada, ma a volte è davvero ridicolo leggere queste “ripetizioni” in testi diversi, di editori diversi e di autori diversi. Magie dell’editoria in crisi, forse.

IL LIBRO

Fatta questa doverosa premessa, vi scrivo due parole su questo romanzo edito da Newton Compton nel settembre 2024 e che ho comprato subito: avevo bisogno di autunno, il prezzo (12,90 euro) era strabiliante vista la tipologia e la fattura del libro, e la trama mi sembrava nelle mie corde: una ladra, una villa dai tratti vittoriani, mostri e bononi…insomma: aggiudicato.

Scopro da poco che si tratta del primo di una serie (forse di soli due libri): il secondo è già in programmazione negli Stati Uniti (si intitola “The Robin on the Oak Throne” ed uscirà a Giugno 2025) ma in Italia non si sa quando e se uscirà. Va detto però che la storia che troverete, anche se lascia alcune strade aperte, infondo ha una sua conclusione, quindi non rimarrete appesi male all’ultima pagina avendo voglia di picchiare la testa contro il muro.

LA STORIA

Ci troviamo in una New York senza periodo storico: non siamo nel passato, ma nemmeno in un futuro particolare. Sappiamo solo che, ad un certo punto, i Mostri hanno deciso che era tempo di riprendersi i loro spazi nel mondo e che gli umani ne avrebbero pagato le conseguenze. Vampiri, sirene, licantropi, troll, negromanti vivono insieme sul filo della convivenza. Una polveriera tenuta a bada dal Trattato dei Mostri che in qualche modo preserva gli umani dal finire uccisi ad ogni piè sospinto.

La protagonista, Kierse, è una ragazza di 25 anni, orfana e che per sopravvivere ha dato via libera al suo talento: rubare. I lavori su commissione le permettono di vivere bene insieme ai suoi amici-famiglia nella soffitta di un bordello (senza lavorarci). Durante un colpo commissionatole da un misterioso committente, la bella Kierse ( certo che è bella, ovviamente, è protagonista di un romantasy!) si ritrova catturata dal proprietario della immensa villa vittoriana che, in realtà, non avrebbe certo dovuto essere in casa. Lui, Graves (sì… si chiama “tombe”, cosa vi devo dire), è il bonone della storia: forte, duro come la pietra, misterioso e “magico”.
Graves ingaggia Kierse: dovrà lavorare per lui se vuole uscire da quella villa, per rubare una sorta di reliquia magica. Un solo colpo e poi, libertà. E la storia prende il via, fra allenamenti, preparazione al colpo, intrighi fra mostri, la nascita della relazione fra i due (un classico enemy-to-lovers + forced proximity) e una serie di numerosi personaggi che in questo volume vengono presentati e costruiscono il mondo che K.A Linde, americana e autrice di decine di libri romance, ha creato per questa nuova serie.

MA COM’È QUESTO LIBRO?

Ho letto queste più di 400 pagine molto velocemente, la scrittura è leggera, semplice e la storia è accattivante e originale, a modo suo. Ecco, mi verrebbe da scrivere che è originale come lo è una coperta in stile patchwork. La Linde mette insieme (forse nemmeno volutamente ma perché sono la base della sua formazione e delle sue letture, del suo mondo immaginario) tutta una serie di figure e atmosfere che conosciamo bene. Vampiri e licantropi che si scontrano alla Twilight (sempre santa Stephenie Meyer che ha, diciamolo, creato un genere), atmosfere alla Sei di Corvi – il dettaglio dei guanti di Graves è preso paro paro, a mio avviso – e storia d’amore chiaramente strutturata sui trope che questo genere sembra richiedere per forza. Ci sono anche una grande biblioteca e loro due che leggono parecchio.
La cosa buona di questo libro, che a me sostanzialmente è piaciuto se contestualizzato in quello che vuole essere, è che i personaggi sono costruiti bene, e le atmosfere descritte e la world building non sono affatto male. Ero dentro la storia, mi sono immaginata bene profumi, luoghi e scene d’azione.
Ah, ecco: attenzione perché abbiamo le due scene di sesso principali parecchio “forti”. Il linguaggio è decisamente esplicito. Non sono scene capolavoro, eppure si lasciano leggere ma da un pubblico che abbia superato almeno le scuole medie, a mio parere.

Insomma vale la pena leggerlo? Se cercate una storia fantasiosa, un po’ cupa, facile ma non facilissima, un po’ di friccicorino da storia d’amore e buone atmosfere, sì, vale la pena, anche se non vi consiglierò mai abbastanza, in alternativa la serie di “Serpent ad Dove” di Shelby Mauhurin: molto bella.

K.A Linde
L’incanto della biblioteca d’agrifoglio
Newton Compton
euro 12,90