
Un romanzo thriller dalle ottime atmosfere: la Biblioteca di Alessandria non è mai davvero scomparsa e una giovane professoressa di storia è la protagonista di una caccia al tesoro epica per salvarla.
Se amate le biblioteche, i romanzi dalle buone atmosfere, dai capitoli brevi e dai ritmi serrati, questo romanzo è perfetto. Pubblicato nel 2020 da Editrice Nord, è arrivato nella mia libreria dopo essere stato afferrato in grande offerta fra gli scaffali dell’Esselunga (sono l’unica che ama della spesa solo il momento in cui passa dalla piccola sezione “libri”?). Il prezzo scontatissimo (5 euro) e la trama mi avevano incuriosita ma a farmi crollare è stata la presenza in quarta di copertina delle recensioni attribuite a fantomatici lettori: l’opinione di tale “Keith” non poteva che obbligarmi a portare a casa il libro e a leggerlo subito. E così mi sono ritrovata a leggere poco più di 400 pagine velocemente e con grande piacere perché anche se ha dei difetti, questo romanzo promette delle cose che mantiene, il che non è per nulla scontato.
La trama
Siamo in una piccola università del Minnesota. Il professor Arno Holmstrand viene ucciso con tre colpi di pistola nel suo studio, ma prima di morire è riuscito a lasciare una sorta di traccia per una vera e propria caccia al tesoro ad una sua giovane collega, Emily Wess, protagonista coraggiosa del romanzo. La biblioteca di Alessandria, una delle sette meraviglie dell’antichità, non è mai andata distrutta ma attorno a lei si combattono due gruppi che da secoli cercano da un lato di proteggerla e di aggiornarla costantemente e, dall’altro, di impossessarsene per sfruttarne il potenziale per fini malvagi.
Emily, nel giro di una settimana (tempo della storia) si ritroverà a fare il giro del mondo, da Oxford passando per l’Egitto e poi la Turchia per seguire le indicazioni di Holmstrand per salvare la preziosa eredità che ha ricevuto suo malgrado e anche la pelle.

Com’è questo libro?
I capitoli brevissimi e il doppio punto di vista, quello dei “buoni” (ossia di Emily e di tutti i compagni di viaggio che la assisteranno) e quello dei cattivi, fanno di questo libro il classico romanzo americano da leggere continuando a macinare pagine una dietro l’altra. Non ci sono parti noiose, il ritmo è costante e l’idea di base da cui parte la trama è decisamente interessante. È chiaro che A.M. Dean (pseudonimo sotto il quale si cela uno scrittore e docente universitario, noto principalmente per i suoi thriller storici ma del quale non ci sono altre informazioni) conosce bene la storia ed è in grado di mescolare fatti reali con una struttura particolare aggiungendo la sua fantasia per creare una narrazione forse non credibile nel senso pieno del termine ma che certamente intrattiene moltissimo.
Altro punto positivo del romanzo è la resa ottima della descrizioni dei luoghi: biblioteche di ogni tipo, sale universitarie, corridoi segreti, strade affollate nelle più disparate città, vi faranno fare un gran bel viaggio fra le pagine.
Forse il finale non è la cosa meglio riuscita ma è plausibile e sensato.
Il difetto, se così lo vogliamo chiamare, è che i personaggi sono tutti a servizio della trama senza grosse caratterizzazioni, anche se l’ex professore di Emily, Wexler, a me è piaciuto e forse meritava un po’ di spazio in più.
Se cercate un romanzo che intrattiene e se amate i thriller con sfrondo storico e “bibliofilo”, direi che questo di Dean è un’ottima scelta. Si trova facilmente nuovo, online, ma anche usato senza grosse difficoltà.
A.M Dean
La setta dei libri perduti
Editrice Nord
Euro 18.00