L’anteprima di Doyle, fumetto edito da Cronaca di Topolinia, casa editrice nel mercato del fumetto da 30 anni, è uscito nel marzo 2019 su “Cronaca Comics”, e ora la storia che si svilupperà in tre episodi, è pronta a fare il suo debutto ufficiale alla fine di agosto.
Per scoprire tutto di una storia come quella di Doyle, fumetto nel quale il protagonista è niente meno che Arthur Conan Doyle affiancato dal “fantasma” di Sherlock Holmes, abbiamo invitato qui nella Stanza la sceneggiatrice Daniela Zaccagnino, la disegnatrice Elena Ominetti e Eva Castelli che si è occupata dei colori delle cover. Ecco cosa ci hanno svelato di questo progetto.
Legenda: DZ: (testi) EO: Elena Ominetti (disegni) EC: Eva Castelli (colori cover e prossimo episodio breve su Cronaca Comics Colors n.1 )
Come è nato “Doyle”?
DZ: Su richiesta dell’editore, come sempre, che voleva qualcosa di storico e avvincente, ma anche fantastico. Insomma, un po’ di tutto. Io mi sono chiesta di cosa volessi parlare. Siccome negli anni mi ero incuriosita alla persona di Doyle (d’ora in poi ACD, ndr) leggendo qua e là dei suoi svariati interessi, soprattutto quelli legati allo spiritismo, ho preso infine la decisione. Mi sembrava piuttosto strano infatti che l’autore di Sherlock Holmes potesse credere a “certe cose”. Ho così scoperto il suo approccio scientifico alla questione e tutto il fascino che esercitava la sua biografia. In parte volevo restituirgli un po’ di fama, quella che Sherlock gli ha inevitabilmente tolto. Però non potevo parlare di ACD senza il suo personaggio più famoso, così ho fatto diventare quest’ultimo un fantasma. L’ispettore Truman è nato di conseguenza, perché sempre di un giallo doveva trattarsi…
Che personaggio è il papà di Sherlock holmes nel vostro fumetto?
DZ: è un medico, che si appassiona alla ricerca investigativa. Nonostante l’aspetto tranquillo e pacato, non si tira indietro (forse è incoscienza) quando c’è da dare una mano e anche fare giustizia.
EO: Qualcuno che non sa ancora chi e cosa diventerà, qualcuno che dubita, si pone domande, non ha certezze, ma molta molta curiosità.
Che rapporto avete creato fra Doyle e Holmes?
DZ: Amore/odio. Sherlock è una proiezione di Doyle, si sente perseguitato, ma sa convincerci soprattutto quando gli torna utile, quando c’è una indagine e c’è da fare “del bene”.
EO: Holmes rappresenta un po’ quell’intuito che abbiamo tutti ma che spesso lasciamo dormire più che altro per pigrizia; un ronzio, a volte fastidioso, che non siamo altro che noi stessi, che dubitiamo, che non accettiamo la realtà come è, ma abbiamo bisogno di scoprirla e di esplorarla.
Sono molti i fumetti che vedono protagonista il mondo di Sherlock Holmes e ACD: c’è qualche opera alla quale vi siete ispirati o dalla quale avete tratto spunti? E che cosa sicuramente, invece, avete evitato di fare?
DZ: Ho riletto tutta la produzione di ACD su Sherlock Holmes, letto qualche apocrifo, ma anche i romanzi fantascientifici e qualche horror. Soprattutto mi sono dedicata ai libri biografici su ACD e il diario di bordo sulla Hope (“Avventura nell’artico“, ndr), come punto di partenza. Ho visto naturalmente gli ultimi film prodotti e la serie Sherlock; letto diversi fumetti in circolazione più o meno utili, ma l’obiettivo era quello di fare qualcosa il più diverso possibile da quanto in circolazione finora. Quindi se qualcosa mi ha ispirato, l’ha fatto in maniera inconscia.
EO: Per quanto riguarda il livello grafico, per la figura di Sherlock mi sono ispirata ai film classici degli anni ‘60, in particolare a “Notti di terrore” del ‘65. Per la figura di Doyle invece ovviamente sono andata a vedermi le sue foto onlinr e ho cercato di renderlo più familiare. Le foto di Doyle da giovane sono poche, ed è difficile che il pubblico entri in sintonia con un personaggio magari conosciutissimo, ma visto in pochissime foto. Ho cercato di fare in modo che questo “Doyle” fosse egli stesso un personaggio dei suoi romanzi, e forse anche un po’ simile, nell’immaginario, alla figura di Watson.
Qual è stato il processo che ha portato alla creazione dell’identità dei personaggi?
DZ: In realtà, sono i personaggi che dopo un po’ cominciano a parlarci. Questo succede quando li hai caratterizzati bene. Doyle è quanto di più vicino possibile mi è riuscito di fare rispetto al personaggio reale. Ho cercato di essere il più fedele possibile anche con Sherlock. Per Truman, una volta ispiratomi agli investigatori privati americani, si poteva adattarlo meglio. Sono anche personaggi in divenire. Sia Elena, sia Eva sono direttamente coinvolte nel processo, anzi direi che non mi muovo senza il loro contributo.
EO:Penso che come in ogni storia, la creazione viene in un processo graduale e soprattutto tramite tanto brainstorming. Daniela è la creatrice della storia e ha avuto l’idea per prima, ma molti dettagli vengono parlandone tra di noi, per esempio per il personaggio di Truman (l’ispettore a cui si affianca ACD, ndr) si può dire che è stato creazione un po’ di tutte.
Quanto ci vuole in termini di tempo per scrivere/disegnare un episodio di Doyle?
EC: Alle volte è difficile quantificare il tempo che ci vuole per realizzare un fumetto, creare qualcosa di nuovo dal nulla impegna moltissima energia e dedizione. Daniela prima di mettersi a scrivere ha fatto un lavoro di ricerca eccezionale, ricordo che allo scorso Lucca Comics mi parlava di questa idea che aveva di scrivere un fumetto su Doyle e stava già leggendo e rileggendo le sue opere. I personaggi e le loro storie diventano talmente parte di te che ti ci puoi trovare a pensarli ad ogni ora del giorno, e chiederti “come reagirebbe a questa situazione?” “è il tipo di uomo che direbbe una cosa del genere?” “se aggiungessi questo in quella scena?” insomma, piano piano prendono vita e personalità e la storia poi diventa più “facile” da scrivere.
Poi arriva la parte del disegno e anche lì inizia un lavoro di studio dei personaggi, degli ambienti, bisogna fare ricerche, tante prove, rivedere tutto e confrontarsi con gli altri sul lavoro svolto, ma Elena non si è mai fermata e credo che il risultato parli da sé.
Io in tutto questo ho lavorato in ultimo sulle cover e sul logo, ma ho cercato di dare il mio supporto in queste due fasi delicate cercando di seguire il processo creativo che ha fatto nascere Doyle. Il lavoro è stato seguito in ogni fase da tutte e tre in ogni ora del giorno per mesi, e forse è anche merito di questo se è venuto esattamente come lo avevamo in mente.
EO: Per disegnare Doyle circa tre mesi, anche se il tempo necessario in realtà è molto meno, però siccome è una storia a cui tengo molto, la faccio con una certa calma, sempre nel rispetto delle scadenze. Questo perché faccio prima tutti gli storyboards, poi tutte le matite e infine le chine e le mezzetinte, che sono i due processi secondo me più difficili. Una volta fatta tutta la parte grafica inizia l’editing, e lì sono un altro paio di maniche!
Quali sono state le maggiori difficoltà che avete incontrato durante la realizzazione del progetto?
DZ : Più che difficoltà sono sfide. Personalmente sembra di non finire mai: dal soggetto alla sceneggiatura, in fase di revisione. E’ sicuramente il fumetto più difficile e ambizioso che abbia mai scritto, ma va bene così.
EO: Sicuramente le mezzetinte, perché sono una cosa che mi piace moltissimo e con la quale probabilmente mi esprimo meglio, ma su cui ho ancora tanto da imparare, una bella sfida anche per me, insomma!
Che tipo di lettore vi immaginate quando create gli episodi? Qual è il target?
DZ: All’inizio non ci pensavo ai possibili lettori. Nella mia ingenuità pensavo che forse avremmo attirato qualche lettore di SH e qualche biografo. Mi sono accorta dopo della potenzialità di questo fumetto e delle possibili critiche che potevano piombarci addosso andando a toccare un personaggio così celebre.
EO: Il target è per tutti ovviamente, può essere sia per ragazzi che per adulti, non solo appassionati di Sherlock Holmes, ma per tutti gli appassionati di fumetti e per le storie in generale.
Avete già scritto/disegnato tutta la serie?
DZ: No, i nostri tempi di produzione sono strettissimi. Ho in mente molti dettagli per il 2 e 3 episodio. Del resto si tratta di una trilogia, almeno per il momento. Dipenderà dal successo di pubblico.
EO: Ho disegnato solo l’episodio pilota su Cronaca Comics 17 e il volume 1 in uscita a Lucca Comics (il 30 ottobre 2019, ndr). Sono in lavorazione altri due episodi, ma non so se posso anticiparvi di più: saranno disegnati da un autore davvero bravo!
Quali sono le cose che vi hanno colpito di più di ACD e di Sherlock Holmes e che avete scoperto durante il lavoro?
EO: Che Doyle fosse appassionato di spiritismo, una cosa che mi ha detto Daniela e da cui è partito tutto il progetto.
DZ: La biografia di ACD è incredibile. E’ un’avventura essa stessa.
Eravate già fan dell’opera di Doyle? Oppure lo siete diventate?
EO: Conoscevo già le opere di ACD, mi piacevano molto ma sicuramente non ho mai pensato che un giorno avrei disegnato qualcosa su di lui, per cui è chiaro che ora stia approfondendo e scoprendo tante cose interessanti.
DZ: Come non esserlo? Poi con il progetto Doyle ovviamente il legame si è saldato del tutto.
Con quale tecnica sono stati realizzati i disegni?
EO: Disegnati a matita, inchiostrati a pennello e pennarello (solo per le parti squadrate e architettoniche), e “colorati” a mezzatinta con pennello e inchiostro diluito con acqua; tutto su fogli Fabriano Tecnico6
Che reazione vi aspettate dagli sherlockiani d’hoc?
DZ: Qualche critica, speriamo non troppe. Di sicuro noi ci abbiamo messo tutta la passione e la nostra professionalità. E se piace non possiamo che esserne contente.
EO: Bè, speriamo che si godano questo bellissimo fumetto!
EC: Spero che siano clementi, speriamo che i suoi fan possano apprezzare un omaggio fumettistico al loro scrittore preferito.
Come, dove e quando troviamo Doyle in vendita? Diteci tutto!
L’episodio pilota potete già trovarlo nella rivista Cronaca Comics 17 nello store online di Cronaca di Topolinia; il primo volume invece esce a Lucca Comics, e lo troverete in vendita allo stand dell’editore, ma dal 25 agosto sarà già in prevendita sul sito. Potete anche prenotarlo nelle migliori fumetterie e soprattutto allo stand delle varie fiere a cui parteciperemo, durante le quali potete scambiare due chiacchiere con noi e avere uno sketch dei vostri personaggi preferiti sull’albo. La pubblicazione di Doyle è semestrale, con qualche uscita extra (un episodio a colori a febbraio sulla rivista Cronaca Comics). Se lo prenoterete sul sito è potrete avere sulla blank cover un disegno personalizzato! Ne approfitto per ringraziare l’editore Salvatore, Taormina, per la possibilità che ci dà di pubblicare Doyle!
Ora due domande “personali”: Qual è il vostro romanzo giallo preferito?
DZ: Dieci piccoli Indiani.
EO: Dieci piccoli Indiani, anche per me.
EC: Non credo di avere un giallo preferito, ma sicuramente quello che mi ha colpito di più è stato “I delitti della rue morgue” di Poea, perché mai mi sarei aspettata di leggere un giallo in cui l’assassino fosse un…
Qual è il fumetto che va assolutamente letto ( a parte Doyle, chiaramente)
DZ: la lista sarebbe lunga, ma trovo un legame con Doyle in “La lega degli Straordinari Gentlemen“, ma non chiedetemi perché.
EO: Watchmen tutta la vita.
EC : Vi consiglierei di leggere qualsiasi cosa scritta da Alan Moore, se siete appassionati di gialli potrebbe piacervi From Hell (la storia di Jack lo Squartatore, ndr), e vi consiglio di recuperare V for Vendetta (…e di dimenticarvi del film!)